CAMPIGLIA - 14 LUGLIO 1853
Si ha notizia che in quel giorno i Principi Umberto I ed Amedeo di Savoia,
accompagnati dal seguito, e cioè il General Governatore della Casa Reale ed i
Maestri, in una gita alla città della Spezia vollero salire a Biassa ove
ammirarono la chiesa ed il vetusto paese; quindi si recarono a Campiglia per
visitare quella Chiesa e goderne lo splendido panorama; infine attraverso la
Castellana, scesero al Fezzano da dove, per mezzo di battelli, fecero ritorno
all'Albergo Croce di Malta ove erano ospitati. Il principe Umberto I aveva a
quel tempo 9 anni. Tra gli accompagnatori che quel giorno di Luglio ebbero la
sorte di essere a contatto dei due principi Savoia, come accompagnatori e guide,
si può annoverare un Campigliese: si trattava di Canese Michele. Da un antico
quadro, abbiamo rinvenuto un documento, il cui testo viene qui di seguito
integralmente trascritto :
A SUA MAESTA' UMBERTO I RE D'ITALIA
Campiglia 15 Novembre 1891
Canese Michele del fu Francesco, nato e residente a Campiglia, comune e
circondario di Spezia, provincia di Genova; Il primo Consigliere comunale che fu
eletto in Campiglia allorchè la nuova Legge permise l'elezione nelle frazioni a
scrutinio separato; Sulla vetta del monte Castellana, presso il forte, che
domina il magnifico golfo di Spezia, e al di fuori un immenso orizzonte
marittimo; Mi è caro esporre riverentemente alla Maestà Vostra Reale: Che,
trovandomi nel 1846 in Genova, in compagnia del parroco di Marola D. Vincenzo
Malfanti che aveva relazione colla Corte Reale, potei fare conoscenza di Sua
Maestà Carlo Alberto. Oh quanta gioia ne venne al mio cuore! Quanto affetto
sentii per l' Augusta Casa di Savoia! La quale ebbe il merito di venire a Capo
del Regno d'Italia, dopo le guerre dal 1848 al 20 Settembre 1870, giunta al
possesso di Roma capitale. E ciò si fece con un solo ammirabile volere di Re e
di Popolo. Nel 1853, per mezzo del Governatore dei Reali Principi, Conte Di
Verasis, potei avvicinare S.M. Vittorio Emanuele nell'albergo della Croce di
Malta a Spezia. La vista dell'Augusta sua persona bastò a destare in me la più
grande ammirazione, ed il mio affetto cresceva ognor più per la Casa regnante.
Fu il 14 Luglio dello stesso anno 1853 che io condussi a mano il Principe
Umberto per salire a Campiglia, e discendere poi al Fezzano presso il mare nella
parte occidentale del Golfo. Nel 1849, 28 Luglio morì in Oporto (Portogallo) Re
Carlo Alberto. Appena avuta questa notizia, ne feci fare il funerale in
Campiglia, a cui prese parte tutta la popolazione. Nel 1863 parlai al Re
Vittorio Emanuele, quando si facevano i pozzi per l'assaggio dei bacini di
carenaggio nell'arsenale di Spezia, presente il Generale Chiodo, dal quale ebbi
un Certificato di Ben servito nella somministrazione delle pietre nel 1865. Ebbi
la somma consolazione di un suo sguardo benigno che mi rese più lieto quel
giorno. Nel 1878, 9 Gennaio per la morte immatura di Vittorio Emanuele II, mi
sentii pure in dovere di rendere gli ultimi onori in modo solenne con una
sincera e sacra dimostrazione, nella Chiesa parrocchiale di Campiglia, tutti
presenti ad invocar pace al Gran Padre della Patria. Nel 1890, 19 Gennaio
avvenne l'infausta notizia della perdita del Principe Amedeo fratello di Vostra
Maestà; e la divota popolazione di Campiglia mi seguì alla chiesa Parrocchiale
per rendere un tributo di affetto ad un membro dell'Augusta Casa reale, che sarà
sempre l'onore dell'Italia redenta. Dopo di ciò potrò dimenticare in tutta la
mia vita l'Augusta e benefica Casa di Savoia cui dedicai la mia devozione? Il
mio cuore sarà sempre acceso nel più fervido e puro amore. Un ultimo desiderio
però devo esternare, di avere cioè un ritratto di Vostra Maestà per conservarlo
nella mia camera, ove trovasi la Memoria stampata il 6 Ottobre 1889 del primo
viaggio fatto da V.M., allora principe, nel 1853 a Spezia, a cui ebbi l'onore di
mandarne copie. Anche per lasciare questo prezioso ricordo ai miei eredi, i
quali si compiacciono di unire al mio il loro amore, alla sempre celebrata Casa
di Savoia. Colla più distinta stima e rispetto di Vostra Maestà Devotissimo