Dal Paraguay

10-06-12

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DAL PARAGUAY


QUELLE FIABE NATE A CAMPIGLIA

Di Valerio P. Cremolini

Ai primi del '900, dopo aver assolto agli obblighi di leva, Umberto Canese, chiamato dallo zio Giuseppe, emigrò da Campiglia per il Paraguay dove si stabilì nella capitale Asuncion sposando Maria Prezioso. La famiglia si allargò con la nascita di Francisco, Eufemia, Rodolfo, Gino Arquimedes e Maria Stella. Grazie al padre il nostro paese è meta dei loro viaggi e tra i luoghi di volta in volta visitati, non manca mai una puntatina a Campiglia.  Motivati dall'anno giubilare, sono venuti a Roma e poi alla Spezia Rodolfo (82 anni in gran forma) con la moglie Raquel, che hanno portato in dono a parenti spezzini un simpatico libro di racconti scritto in lingua spagnola dal fratello Arquimedes per onorare la memoria del papà che, negli anni dell'infanzia, raccontava ai figli piccole storie mai dimenticate, anzi rigorosamente tramandate alle generazioni successive. Il libro illustrato da simpatiche vignette, prende il titolo dal racconto "Fuerte Bacheta y el mago".
Le vicende hanno per protagonisti figure umili, fortemente attraenti, capaci di coinvolgere nel clima di mistero e di stupore che li circonda giovani e meno giovani di ieri e di oggi. Sono storie tranquillizzanti per la positiva conclusione, non perdenti nel confronto con le arcinote "Caperucita Roja"  (Cappuccetto Rosso), "Pulgacito" (Pollicino), "La Bella Durmiente" (La Bella Addormentata) e  "Blanca Nieves" (Biancaneve), favole conosciute in tutto il mondo. "Non ci stancavamo di ascoltare mio padre - scrive Gino Canese nell'introduzione del libro - quando raccontava l'avventurosa storia del Forte Bacchetta che ho trasmesso ai miei figli e che continuo a raccontare a nipoti e pronipoti adattandola alle circostanze del momento, mantenendo la stessa trama della mia infanzia". Insomma, è una tradizione di famiglia che è unita anche dalla comune conoscenza di queste favole che hanno piacevolmente intrattenuto e incuriosito tanti Canese (sono circa ottanta i Canese in Paraguay discendenti dall'emigrante Umberto) che dal lontano Paese sudamericano si sentono idealmente vicini alla piccola e bella Campiglia.

 

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Ultimo aggiornamento: 31-08-03